Il ritorno della realtà virtuale

Non molti ricordano i film “Tron” oppure il “Tagliaerbe” grazie ai quali è stato introdotto sul grande schermo il concetto di “realtà virtuale”.

Si parla di pellicole di quasi una ventina di anni fa, già allora e anche prima nei circoli della fantascienza e della tecnologia avanzata si parlava di questo nuovo strumento per vivere esperienze in prima persona in un mondo ricreato completamente al computer.

Il famoso “visore” o “casco” per la realtà virtuale sembrava essere una vera meraviglia e ci si poteva solo immaginare in quali universi ci avrebbe trasportato in futuro.

Con il passare del tempo però, l’interesse per la realtà virtuale è scemato, probabilmente perché essendo questa tecnologia molto legata al mondo videoludico è stata messa in secondo piano dall’avanzamento tecnologico e grafico dei videogiochi che ormai stanno raggiungendo quasi il fotorealismo.

Infatti se si paragonano i vecchi video sulla realtà virtuale con quelli dei videogiochi o anche dei film di adesso si potrà vedere l’incredibile gap grafico che c’è stato nel corso degli anni, durante i quali la realtà virtuale come tecnologia e anche come fantasia è stata dimenticata.

Esperienze cibernetiche

Le recenti novità tecnologiche però hanno fatto in modo che la realtà virtuale tornasse a far parlare un po’ di se, specialmente nel campo della telefonia mobile.

Sono in vendita degli smartphone che possono essere collegati a un visore per la realtà virtuale portatile e con i quali è possibile vivere delle esperienze cinematografiche e videoludiche in prima persona, semplicemente utilizzando delle app per lo smartphone dedicate alla realtà virtuale.

Questo fa in modo che la realtà virtuale possa essere sperimentata praticamente ovunque voi siate. Sono anche tornati in commercio nuovi visori e addirittura cabine per la realtà virtuale da utilizzare con le console di gioco e il computer gaming, sebbene i titoli disponibili per questa tecnologia siano abbastanza limitati e spesso non sono altro che delle demo grafiche dove l’interazione è limitata.

Per aumentare il livello di coinvolgimento del giocatore o dello spettatore durante l’esperienza virtuale, alcuni videogiochi permettono di usare dei guanti per la realtà virtuale con i quali è possibile simulare un esperienza tattile e quindi interagire con l’ambiente circostante o usare delle armi per sconfiggere i nemici presenti nel gioco.

Purtroppo visto il costo elevato dei visori per la realtà virtuale e la scarsa varietà che le applicazioni o videogame dedicati propongono, questa innovativa tecnologia si ritrova comunque di nuovo in uno stadio iniziale che potrebbe portarla a essere di nuovo dimenticata.

La realtà aumentata

Un tipo di realtà virtuale che viene spesso preso in considerazione è la “realtà aumentata”. Questo tipo di realtà virtuale permetterebbe all’utente di aggiungere informazioni visive al mondo reale tramite l’utilizzo di occhiali appositi che sostituiscono l’ingombrante visore.

Al momento questa tecnologia è utilizzata dagli smartphone con i GPS, ma sebbene gli occhiali per la realtà aumentata fossero una delle promesse tecnologiche degli ultimi anni, sembra che sia ancora lontana la loro uscita sul mercato.

Futuro delle protesi: la mano bionica

I progressi nel campo della medicina a volte passano del tutto inosservati sebbene siano forse le notizie più importanti da comunicare alle masse.

Invece sembra che ogni tanto i progressi medici non ricevano l’attenzione che meritano e spesso vengono rilegati sul fondo delle pagine, alla fine dei telegiornali o si ritagliano la propria importanza sulle riviste specializzate anche quando ci sono scoperte rivoluzionarie.

Infatti non tutti sanno che è stata progettata una protesi bionica in grado di ricevere impulsi direttamente dal cervello e di trasmettere sensazioni tattili.

No, non siamo finiti tutti in un romanzo di fantascienza cyberpunk, questa mano bionica “sensibile” è stata davvero creata ed è il risultato di un progetto italiano al quale hanno partecipato diverse università e policlinici.

Lo sviluppo delle protesi bioniche in realtà è già in atto da diversi anni, il vero progresso di questo progetto è il recupero delle sensazioni sensoriali del paziente che è davvero una cosa a dir poco “fantascientifica”. Eppure è reale, esiste e probabilmente tra qualche anno questo tipo di protesi verrà reso effettivamente accessibile da tutti i pazienti amputati, migliorando la qualità della loro vita.

Un’operazione difficile, ma che ha dato ottimi risultati

Per utilizzare a pieno questa nuova mano bionica “sensibile” il paziente deve effettuare diversi esercizi per tornare a sentire la differenza tattile tra gli oggetti, se pesanti o leggeri e addirittura se duri o morbidi, applicando una forza non tanto più debole di quella che si applicherebbe con una mano normale.

Ovviamente l’intervento per poter impiantare la mano bionica nel paziente è durato più di otto ore, perché per collegare il sistema nervoso del paziente alla protesi si è dovuto inserire quattro elettrodi nei nervi del braccio, oltre a dover sviluppare degli algoritmi per mandare al cervello le informazioni provenienti dalla protesi artificiale.

Non proprio un’operazione semplice da fare e che sicuramente rimarrà in fase sperimentale per del tempo indefinito, ma rimane comunque un passo da gigante nel campo medico.

Si potrebbe fare anche di più?

Pensiamo a come potrebbe essere il prossimo futuro se questa scoperta venisse elaborata e portata avanti anche per altre parti del corpo. Si potrebbe tornare a camminare come se si avesse di nuovo entrambe le gambe o addirittura impiantare braccia bioniche sui pazienti amputati il che restituirebbe loro una grandissima parte di vita perduta.

Se si andasse ancora più avanti si arriverebbe anche a creare organi artificiali che potrebbero sostituire quelli danneggiati in modo da trattare malattie altrimenti incurabili, anche se questo sembra davvero un futuro parecchio lontano.

Probabilmente se venissero investiti più soldi nella ricerca medica invece che in altri campi molto meno importanti per l’esistenza umana si arriverebbe a poter usufruire di cure e rimedi rivoluzionari in davvero poco tempo, ma vista l’importanza che spesso si da a notizie del genere e della difficoltà che i ricercatori devono affrontare in alcuni Paesi c’è da chiedersi quanto si voglia davvero andare avanti nel campo della medicina.

Come fare acquisti tramite Internet

Nella società moderna, il web è diventato uno strumento davvero indispensabile grazie alle varie funzioni e ai vari servizi che offre. Un utilissimo modo per utilizzare internet è quello di fare acquisti tramite i diversi siti di e-commerce che offrono una vastissima gamma di oggetti.

Un po’ di tempo fa quando i negozi specializzati non avevano quello che cercavate, toccava ordinarlo e si doveva aspettare molto tempo prima che arrivasse dal rivenditore.

A volte capitava anche che l’oggetto in questione non fosse più in commercio e allora si ci arrendeva all’evidenza di non poterlo davvero ottenere. Adesso basta pensare a un CD, un libro o qualsiasi altra cosa che non riuscite a trovare nei negozi nella vostra città e poi cercarlo su internet per trovarlo e porre fine alla ricerca.

Certo così si perde una gran parte del fascino di dover cercare qualcosa e forse anche un po’ il gusto della conquista una volta ottenuto, ma guardiamo in faccia la realtà: di questi tempi chi ha più tempo per mettersi a cercare articoli in giro per i negozi?

A parte il fatto che molte attività commerciali stanno lentamente sparendo, specialmente quelle adibita alla vendita di media, quindi tra poco sarà quasi impossibile non dover fare acquisti tramite il web.

Una prepagata ti toglie i problemi

Molti ancora non si fidano di questo nuovo modo di fare compere, perché i siti di e-commerce richiedono la carta di credito per fare acquisti e quindi spesso si esita a lasciare i propri dati in rete, specialmente quando si tratta di informazioni che possono ricondurre al conto bancario.

Per questo esistono le carte prepagate che si possono richiedere alla propria banca, in questo modo si potranno caricare su questa carta solo i soldi che si intende spendere e usarla per acquistare l’oggetto o gli oggetti desiderati senza alcun rischio.

Ovviamente quando si ordina via internet bisogna sempre assicurarsi che il sito dal quale si sta ordinando è sicuro, se per esempio il sito non è tra i “big” dell’e-commerce è sempre meglio fare una ricerca su internet per vedere se qualcuno è stato truffato per non correre rischi.

Oltre al prezzo dell’oggetto spesso si dovrà pagare una piccola tassa di spedizione, anche perché molte volte gli articoli più rari si troveranno in negozi all’estero.

Leggere bene le policy del sito

E se l’articolo ordinato dovesse arrivare danneggiato? Niente paura, tutti i siti di e-commerce devono assolutamente avere una policy sui rimborsi o sui resi, quindi se qualcosa non va si potrà sempre rivolgersi al servizio clienti della società per esporre il problema e risolverlo.

Leggere bene le policy sui rimborsi è imperativo dato che variano da sito web a sito web ed è sempre meglio avere tutto chiaro prima di ordinare, specialmente se si stanno facendo acquisti di un certo tipo e di un prezzo elevato come per esempio elettrodomestici o strumenti musicali.

Animali domestici: una calorosa presenza in casa

Sin dall’antichità l’essere umano ha creato dei legami particolari con alcuni animali, al punto tale da conviverci pacificamente negli stessi ambienti attraverso un rapporto di amicizia, di affetto e di fedeltà.

Il cane e il gatto hanno sempre vissuto a fianco dell’essere umano, hanno fatto parte delle sue storie e in alcuni casi sono stati anche associati a sfere divine o a superstizioni.

Il gatto per esempio è passato dall’essere una divinità nell’antico Egitto ad essere il famiglio preferito dalle streghe e addirittura ad essere perseguitato. Sapevate che alcuni ritengono il gatto un essere capace di esistere sia nel mondo reale che in quello onirico, o di essere addirittura una guida tra i due?

Il fascino di questo animale è incredibile e spesso viene da chiedersi quali segreti nascondino. Non da meno però sono da considerare i cani, capaci di instaurare rapporti di vera amicizia e simbiosi con il proprio padrone, non a caso si dice che il cane sia il miglior amico dell’uomo. La soddisfazione che può dare un animale domestico è unica e spesso può essere anche terapeutica.

La fedeltà del cane

I cani sono sicuramente animali un filo più impegnativi dei gatti, ma molto dipende anche dalle loro dimensioni.

I cani di piccola taglia sono ideali per chi abita in un condominio in città, perché saranno più a loro agio negli spazi ristretti, mentre quelli di grossa taglia potrebbero soffrire al chiuso e quindi sarebbe meglio avere una casa con uno spazio verde in modo che possano sentirsi più liberi.

Ricordiamo che non è solo il cane che deve darci felicità, ma anche noi al cane quindi bisogna trattarlo bene e cercare di capire se l’ambiente casalingo che disponiamo può fare al caso suo.

L’unica cosa che il cane chiede è l’affetto del proprio padrone, bisogna farlo giocare e portarlo fuori all’aria aperta (nel caso si sia in un condominio) per fargli fare i propri bisogni e farlo divertire.

Spesso si trattano questi animali come se fossero cose, senza capire che anche loro possiedono dei sentimenti, quante volte si vedono dei poveri cani abbandonati per strada da padroni crudeli che li hanno presi con se solo per uno sfizio passeggero?

Se decidete di prendere un cane quindi non fatelo a cuor leggero o per fare un regalo ai vostri figli senza che lo desideriate anche voi e sopratutto una volta che lo avrete in casa, consideratelo parte intergrale della vostra famiglia. Vedrete che il cane vi starà sempre affianco e vi saprà dare una grande gioia.

L’indipendenza del gatto

Il gatto, a differenza del cane, è un animale incredibilmente indipendente. Si tende a pensare che al gatto non importi nulla dei suoi padroni, ma questo non è vero e questo fattore varia anche a seconda del carattere del singolo felino.

E’ vero che i gatti amano la propria indipendenza e l’unico sforzo che spesso richiedono è quello di essere nutriti e di pulire la loro cassettiera dei bisogni, ma in realtà il gatto può dare la stessa amicizia di un cane.

I nostri amici felini infatti amano le coccole e spesso le cercheranno, saranno capaci di annullare la negatività e la tristezza di alcune giornate e riempiranno la casa di una presenza quasi mistica, antica, a volte sovrannaturale.

Non spaventatevi però se abitate in una casa in campagna o con un giardino e il gatto decide di andarsene a zonzo durante la notte, perché tanto saprà sempre come ritrovare la strada di casa.

Da sfatare anche il mito che cani e gatti sono nemici naturali, questo non è assolutamente vero, possono piacersi e non piacersi proprio come gli esseri umani, ma spesso se fatti crescere insieme riescono a instaurare dei bellissimi rapporti di amicizia.

Tenersi in forma con il nuoto

Il nuoto si sa è una delle discipline più consigliate per tenersi in forma ed è sicuramente più sano di qualsiasi altra attività fisica indivuduale.

Spesso si preferisce la palestra, ma non si ha idea di quanto gli attrezzi, se utilizzati in modo scorretto, possono danneggiare il nostro corpo e procurarci dei dolori o addirittura tendiniti.

Il nuoto è un’attività sportiva che può essere iniziata a qualsiasi età, proprio perché non danneggia i muscoli, anzi li tonifica e permette al corpo di allungarsi.

Purtroppo è facile pensare di iscriversi a un corso di nuoto o cercare di imparare da soli, ma spesso ci si tira indietro dal buttarsi in piscina, magari perché proprio non si sa nuotare, o anche perché si ha un po’ di difficoltà a mostrare il proprio corpo in un ambiente affollato.

In realtà questi fattori non devono demotivare, basta pensare al fatto che ci sono diversi corsi di nuoto che partono dalle basi per chi deve imparare anche solo a restare a galla e chi invece non vuole far vedere le “rotondità” in piscina deve pensare ai risultati che si otterranno anche solo con pochi mesi di nuoto.

Il nuoto ci farà utilizzare tutti i muscoli del corpo, quindi si perderà peso e si svilupperanno i muscoli dei dorsali e delle spalle, modellando il proprio corpo. Poi una volta imparato le basi del nuoto sarà così divertente che non vi curerete neanche più di quanto possiate essere “belli” in costume.

Stili e fiato

Il nuoto si divide in quattro stili principali che sono il libero, la rana, il dorso e il delfino. Tutti questi stili si possono imparare tramite dei corsi di nuoto o con istruttori privati, grazie a una serie di esercizi che mireranno a unire il movimento delle braccia con quello delle gambe, avvalendosi anche di attrezzi come le tavolette, le pinne, le palette per le mani e il pull-buoy.

Due dei fattori principali del nuoto sono ovviamente la respirazione e il fiato, mentre le tecniche di respirazione per i vari stili vi verranno illustrate durante i corsi di nuoto, il fiato dovrete svilupparlo da soli andando in piscina anche per conto vostro per praticare ciò che avete imparato e per fare più vasche possibili, aumentando la vostra resistenza.

Tutto questo può sembrare molto faticoso e impegnativo all’inzio, ma in realtà se si ha già un po’ di dimestichezza con l’acqua è possibile imparare le basi degli stili in pochi mesi per poi lanciarsi nel nuoto libero e aumentare le proprie capacità tecniche e respiratorie.

Vedrete che nel giro di un annetto vi sentirete meglio con voi stessi, più in forma e sopratutto avrete più fiato da vendere!

I tipi di vasca

Per quanto riguarda i tipi di piscina, esistono quelle con vasche regolari da 25 metri e anche quelle più piccole da 16 metri che di solito vengono utilizzate per insegnare le basi o per i bambini.

Alcune città hanno anche strutture con vasche olimpioniche da 50 metri, ma prima di affrontarle è consigliabile fare parecchia pratica e sopratutto parecchio fiato!

Il nuoto come detto in precedenza fa bene a tutte le età e se iniziato da giovani potrebbe anche portarvi ad appassionarvici così tanto dal voler entrare in qualche squadra per partecipare alle gare agonistiche.

L’innovazione dei Navigatori GPS

Il senso dell’orientamento, questo antico amico\nemico dell’essere umano che nei secoli ha dovuto inventarsi di tutto pur di riuscire a trovare la strada giusta da percorrere.

Dalla lettura delle stelle che indicavano le rotte e le strade, alla rosa dei venti, al soffiare del vento e alla posizione del sole, fino ad arrivare alle mappe cartacee dettagliatissime o alla più comune richiesta di informazioni che trasforma la ricerca di una via o di un luogo in una specie di caccia al tesoro.

Ci sono persone particolarmente dotate nel trovare le strade o addirittura riconoscerle, mentre altri si perderebbero tranquillamente a pochi isolati dalla loro casa, nella propria città.

Per questo ultimamente i Navigatori GPS hanno spopolato come invenzione tecnologica e ormai sono davvero utilizzati da tutti, sia da chi viaggia in macchina, sia da chi va a piedi.

Dai primi Navigatori agli Smartphone

I primi Navigatori GPS per automobile erano degli apparecchi a se stanti che avevano come unica funzione quella di portare l’utente da un punto all’altro, indicandogli la strada tramite informazioni grafiche, vocali e testuali.

Sono risultati subito utili a tutti gli utenti che ne possedevano uno, visto che eliminavano completamente il bisogno di utilizzare una cartina geografica per trovare la destinazione, o anche solo per trovare l’uscita autostradale giusta cosa che spesso si finiva per sbagliare.

Con il tempo, i Navigatori GPS e la connessione satellitare si sono evoluti al punto dal riuscire a informare l’utente della presenza di pompe di benzina, aeroporti, parcheggi, stazioni e addirittura degli autovelox, suggerendo al conducente di abbassare la velocità in modo da non prendere multe salate.

Ormai i vecchi modelli di Navigatore GPS stanno scomparendo e a meno che non siano integrati nella propria automobile, di solito si utilizzano direttamente tramite gli Smartphone.

Gli Smartphone offrono una vasta gamma di Navigatori GPS tra le loro “app”, a partire da quelli di base fino a dei Navigatori che permettono agli utenti di essere connessi tra di loro e di aggiungere informazioni alla mappa, per esempio se ci sono dei lavori in corso, se una strada è chiusa o se per esempio è stata costruita una rotonda dove prima c’era un incrocio.

Ormai si utilizzano tantissimo anche i navigatori quando si cammina, se si deve arrivare in un luogo della propria città dove non si è mai stati è sovente ricorrere all’aiuto di questo deus ex machina cibernetico che ci guiderà passo dopo passo verso la destinazione finale.

Attenzione a quando si guida da soli

I Navigatori GPS sono completamente configurabili a seconda delle necessità di chi li usa, per esempio dispongono di una modalità notturna, la possibilità di cambiare la lingua e il personaggio della voce guida che ci indicherà la strada.

L’unico inconveniente dei GPS è che quando si guida da soli ci si può distrarre facilmente per osservare lo schermino del Navigatore o dello Smartphone, perciò quando non si ha un passeggero che può tenerlo d’occhio è consigliabile piazzare lo schermo su un punto fisso del cruscotto, magari utilizzando un supporto per cellulare.

Siamo soli nell’universo? Scoperta di altri pianeti Terra

Questa è la classica domanda esistenziale che ci si pone spesso guardando le stelle, magari stesi su un prato con gli amici dando vita a discussioni su una delle tante domande senza risposta o senza certezza.

C’è chi è sicuro dell’esistenza di altre forme di vita senzienti o meno nello spazio e chi invece è davvero scettico perché giustamente pensa che se non fossimo stati soli a quest’ora saremmo già entrato in contatto con gli “alieni”.

In realtà i fan degli extraterrestri possono solo asserire le loro credenze per istinto o addirittura per una certa “fede” nella vastità dello spazio, mentre chi non ci crede per niente deve comunque tenere conto che l’universo è vastissimo e noi non siamo che in una piccola parte.

Non è detto che altre civiltà aliene siano poi così più avanzate di noi dal poter viaggiare alla velocità della luce, alla fine questa credenza ce la siamo creata sulla base di anni e anni di romanzi, film e opinioni di esperti e non sull’argomento, ma niente è certo.

Per quanto ne sappiamo potremmo essere la civiltà più evoluta dell’intero universo, oppure essere considerati dei primitivi come avviene in molti film di fantascienza (dove poi inspiegabilmente riusciamo sempre a spuntarla contro gli “alieni” cattivi).

I pianeti Kepler

Se c’è una cosa sulla quale possiamo davvero essere sicuri è che ci sono altri pianeti molto simili alla Terra sparsi per lo spazio, più precisamente otto sono di dimensioni paragonabili al nostro pianeta e sono situati in dei sistemi solari con stelle simili al Sole, a una distanza media da esso il che potrebbe permettere a questi pianeti di ospitare la vita.

Questi pianeti hanno tutti la denominazione Kepler (il nome del telescopio che viene usato per la scoperta di questo tipo di pianeta) e ultimamente ne sono stati trovati altri due verso la costellazione della Lira.

A quanto pare però di questi pianeti simili al nostro ne esistono davvero tanti sparsi per il sistema solare, si arriva quasi a quota 1000 e viene da chiedersi se ognuno di questi ospiti
vita simile alla nostra.

Una realtà inarrivabile

Ovviamente per ora la scoperta di questi pianeti gemelli della Terra può solo far fantasticare sulle probabilità di incontrare i tanto discussi “alieni”, visto che sono ad anni luce di distanza ed anche pensare di mandare una sonda al momento sembra impossibile.

Chissà se in un prossimo futuro riusciremo a raggiungere anche solo uno dei pianeti “Kepler” e magari ricevere delle immagini di una nuova Terra. La risposta al quesito sulla nostra solitudine universale potrebbe finalmente vedere la luce e chissà se gli “alieni” su questi pianeti non stanno pensando la stessa cosa di noi vedendo la nostra Terra dai loro telescopi.

Se questi pianeti poi hanno un’atmosfera simile alla nostra si potrebbe quasi pensare l’aspetto degli ipotetici abitanti sarebbe molto simile al nostro e potremmo trovarci davanti a dei veri e propri gemelli spaziali.

Cultura e commercio alla Fiera di Bologna

Bologna è una delle città italiane più conosciute al mondo. Sebbene non abbia la fama di Firenze o Venezia a livello turistico, la modernità europea di Milano, il fascino di Napoli o la maestosità della capitale Roma, Bologna può vantare della più antica università al mondo, di iniziative culturali e di una qualità della vita molto migliore di tanti grandi centri urbani a livello mondiale.

Infatti la “dotta” Bologna anche essendo a misura d’uomo, riesce ad offrire tantissimo a livello culturale grazie alla suo centro universitario, l’Alma Mater Studiorum, alla Cineteca di Bologna, ai pub che offrono musica dal vivo e alla fervente vita notturna che attira persone da tutto il Paese e da tutto il mondo.

Il capoluogo emiliano è una meta allettante sia per chi vuole intraprendere un percorso di studi, sia per chi invece è già nel mondo del lavoro. Uno dei punti di attrattiva per questi ultimi è sicuramente la Fiera di Bologna.

Un quartiere espositivo vicino al centro cittadino

La Fiera di Bologna fu organizzata per la prima volta nel 1888 e da allora ha continuato ad evolversi e ad ospitare sempre più manifestazioni nel corso degli anni.

Il quartiere espositivo ha cambiato ubicazione nel tempo e adesso la “zona fiera” si trova a pochi minuti dal centro cittadino, fuori dalle mura che circondano la città vecchia.

La Fiera di Bologna è facilmente raggiungibile dall’autostrada grazie a un’uscita dedicata, tramite la tangenziale della città e da qualsiasi punto della città stessa, anche grazie a degli ottimi collegamenti che la compagnia di autobus ha creato per permettere a tutti i cittadini di raggiungerla senza problemi.

Il quartiere espositivo è avanzatissimo e si espande su un’area di circa 400.000 metri quadri, dispone di 18 padiglioni e di 5 ingressi indipendenti. Due dei padiglioni sono muniti addirittura di un eliporto per permettere spostamenti più rapidi ai CEO delle varie ditte o aziende.

Ogni anno nella Fiera di Bologna ci sono in media una trentina di manifestazioni tutte diverse che vanno dalla cultura agli oggetti di consumo e che permettono a tantissime ditte di presentare i loro prodotti al pubblico, oltre a offrire numerose opportunità lavorative sia ai laureandi che a chi è già in cerca di un esperienza lavorativa solida.

Cultura, motori e…Cosmetici

Tra le manifestazioni più famose non si può non menzionare il Motorshow, un’attrattiva per tutti gli amanti dei motori che potranno visitare la fiera e vedere i nuovi modelli di automobili di tutte le aziende del settore automotive insieme ad alcuni prototipi che verranno messi in commercio.

Importante anche il Cosmoprof, il Salone Internazionale dei prodotti cosmetici e delle spa, mentre a livello culturale sono importanti la Fiera del Libro per Ragazzi dove i diversi editori e autori presentano i loro nuovi libri e la Fiera sull’Arte Moderna e Contemporanea chiamata Arte Fiera.

Mobili fai da te per ogni occasione

Chi fa da se, fa per tre. O almeno così si dice, specialmente quando si tratta di fare qualcosa per la casa, anche se in realtà ci sono persone che non riuscirebbero a costruirsi neanche uno sgabello.

E d’altronde questo può essere uno svantaggio sopratutto quando si sta affrontando già la spesa di un mutuo per la casa, visto che arredare la casa può essere parecchio costoso.

Sopratutto per costruire dei mobili bisogna avere gli strumenti e lo spazio e se si vive in città diventa davvero difficile pensare di farsi una piccola officina per il fai da te, oltre al fatto che serve una certa praticità e uno studio delle cose per riuscire a costruire qualcosa senza farla sembrare una stramba e inutilizzabile opera d’arte moderna.

Fai da te per tutte le esigenze

Fortunatamente negli ultimi anni c’è stato il boom dei grandi negozi di mobili montabili che sono una vera e propria manna dal cielo per chi vuole arredare una casa senza spendere un patrimonio.

Questi nuovi negozi di arredamento dispongono di ogni tipo di mobile per ogni stanza della casa e non bisogna pensare che la loro qualità non sia buona, anzi spesso i mobili di questi negozi sono di ottima fattura.

Ovviamente è molto importante la scelta, ma la cosa buona dei negozi di mobili fai da te è la possibilità di scegliere il tipo di mobile in base alla qualità e ovviamente al prezzo, adattando tutto alle proprie esigenze.

Se per esempio siete dei single e vi serve un armadio per mettere i vostri pochi vestiti potete trovare sicuramente la soluzione adatta senza spendere un patrimonio, o se siete una famiglia numerosa sarà possibile trovare grandi guardaroba.

Montare i mobili: niente paura!

Ma qui arriviamo al punto dolente: questi mobili dovrete montarveli da soli. I mobili acquistati saranno divisi in varie parti montabili, ma non preoccupatevi però, non dovrete munirvi di motosega, saldatori e altri attrezzi perché tutto il necessario per montare i mobili acquistati in questi negozi verrà dato in dotazione con i mobili stessi.

Solitamente si tratta di brugole e viti di vario tipo facili da utilizzare, seguendo le illustrazioni sulle istruzioni riuscirete tranquillamente a montarvi i vostri mobili.

Ovviamente la fatica che farete dipenderà da quanto sono grandi i mobili e da quanti pezzi sono composti, ma con un po’ di buona volontà si riuscirà ad montare tutto in poco tempo.

Spesso capita che all’apertura dell’imballaggio ci si trovi con delle istruzioni che possono sembrare poco chiare, miriadi di viti e pezzi sparsi ovunque, ma basta seguire con calma le illustrazioni sul manuale andando passo per passo, senza farsi prendere dal panico.

Per chi poi proprio non ne vuole sapere di faticare, questi negozi di mobili fai da te offrono un servizio di trasporto e montaggio direttamente in casa vostra, anche se usufrendone non si ammortizzerà sulla spesa, visto che è proprio il montaggio fai da te che vi permetterà di risparmiare sull’acquisto di questi mobili.

Misteriosi segni rossi sul corpo degli atleti

Si sa che gli atleti professionisti non si preparano solamente allenandosi tutti i giorni in vista delle competizioni e che si avvalgono di diete particolari e anche trattamenti fisici per rilassare il proprio corpo e guarire eventuali dolori che questi atleti provano inevitabilmente visto lo sforzo fisico al quale si sottopongono.

Ultimamente si sono visti degli strani segni sul corpo di alcuni atleti, specialemente quelli delle discipline olimpiche. Questi particolari cerchi rossastri hanno destato diversi sospetti nel pubblico e nei media, dal primo sguardo sembrano quasi scottatture, ma è abbastanza improbabile che più di un atleta si sia bruciato in punti particolari come la schiena o le spalle.

C’è anche chi ha pensato che fossero il risultato di incontri un po’ troppo “focosi” lontano da sguardi indiscreti, una teoria messa in giro semplicemente per farsi due risate, più che per tentare di scoprire cosa sono realmente questi strani cerchi rossi.

La Coppettazione

Dopo diverse richieste di spiegazione da parte di vari curiosi attraverso la rete è stato rivelato che questi cerchi rossi sul corpo degli atleti non sono altro che il risultato di una tecnica chiamata “Coppettazione”, un’antica tecnica cinese molto simile all’agopuntura.

In pratica questa tecnica consiste nell’applicare delle vere e proprie coppe di vetro o plastica sulla pelle degli atleti, l’interno di queste coppe ha la pressione ridotta e questo fa in modo che si ottenga un effetto a ventosa capace di “risucchiare” lo strato muscolare all’interno della coppetta, il risultato è un miglior flusso sanguigno nella zona trattata.

Il “risucchio” può avvenire sia tramite il riscaldamento e il raffreddamento dell’aria nella coppa, oppure attraverso una pompa meccanica. Sebbene le fotografie di questo trattamento possono sembrare quasi uscite dal set di un bizzarro film dell’orrore, la Coppettazione è assolutamente indolore, anzi lo allevia.

Un vero toccasana per gli atleti

Ogni atleta per ogni disciplina esegue sforzi particolari con diverse parti del corpo e spesso a seconda dello sport che praticano viene sollecitata una o più zone in particolare, la coppettazione interviene su queste zone rilassandole e facendo in modo che lo sforzo fisico produca meno dolore.

Perché è di questo che si tratta, perché anche se quando li vediamo in azione gli atleti più bravi facciano sembrare quello che fanno incredibilmente facile, in realtà devono affrontare allenamenti durissimi e spesso anche molto dolorosi.

Tra di loro c’è chi afferma infatti che la “Coppettazione” sia una delle tecniche più efficaci che abbiano mai provato e che ha risparmiato loro parecchio dolore durante gli allenamenti. I segni lasciati sono sicuramente un po’ antiestetici, ma ci mettono più o meno due o tre giorni per sparire.

Viene da chiedersi se questa pratica potrebbe funzionare anche su dei “comuni mortali” che fanno sport giornalmente, sebbene sia difficile che uno sportivo non-agonista abbia motivo di utilizzare la Coppettazione dato che gli sforzi compiuti sono sicuramente minori, ma se magari qualcuno vuole provarla di sicuro male non gli farà.